Costruita verso la fine del XVII sec. in località Odi, la chiesetta fu testimone, il 15 ottobre 1943 dell’eccidio, da parte dei nazisti, di quattro ragazzi e di un contadino del luogo, intervenuto per intercedere nei confronti dei giovani indifesi.
Il 14 ottobre le comunità beneventane di Faicchio e San Salvatore Telesino commemorano il doloroso capitolo della storia italiana. L’iniziativa, come tutti gli anni, è promossa dal Comune di Faicchio e da vari Enti ed Associazioni, tra cui l’Istituto Storico del Sannio Telesino. I tragici eventi avvennero nell’ottobre del 1943 durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, segnando profondamente la vita dell’intera Valle Telesina. La vicenda storica potrebbe essere così sintetizzata: il 9 ottobre 1943 i tedeschi in ritirata rastrellarono e presero in ostaggio 128 uomini di San Salvatore Telesino, li trasportarono a Piedimonte d’Alife e li rinchiusero in un vecchio carcere borbonico. Dopo giorni di ansia e trepidazioni quegli uomini riuscirono a fuggire grazia alla complicità di una maresciallo dei carabinieri. Ritornati a San Salvatore Telesino ne mancarono quattro: Benedetto Bove, di anni 19,Francesco Dusmet De Smours, di anni 18, Aldo Pezzato, di anni 18, Rosario De Leva, di anni 16I loro corpi furono ritrovati all’interno della cappellina di San Francesco, dove si erano rifugiati e dove un fucile mitragliatore tedesco li aveva colpiti a morte. Fuori dalla Chiesa venne rinvenuto il corpo di Ferdinando Meneo, un contadino del luogo che era accorso perché richiamato dagli spari.